L’obiettivo primario della missione ExoMars è quello di identificare potenziali firme di vita antica, quindi i criteri per la selezione del sito di atterraggio hanno incluso la presenza di rocce adatte alla concentrazione e alla conservazione della materia organica e, naturalmente, i vincoli ingegneristici e di sicurezza.

Dettaglio del sito di atterraggio Oxia Planum. Credit: NASA/MRO/HiRISE/Oxia Planum Team/LSSWG

Oxia Planum è il sito selezionato dall’ESA per l’atterraggio della missione ExoMars: si tratta di una regione pianeggiante situata sul confine orientale di Chryse Planitia, a bassa quota (tra circa 2600 e 3100 m) e con varie linee di evidenza che fanno supporre una lunga storia acquosa durante l’era Noachiana.  In particolare, mostra un’estesa unità fratturata, potenzialmente di origine sedimentaria. Un antico delta appartenente al sistema fluviale di Coogoon Valles si trova sopra l’unità argillosa nella parte orientale della zona di atterraggio. Un’altra unità geologica di interesse copre l’unità argillosa in vari punti della zona di atterraggio. Questa unità inalterata può essere formata da flussi di lava o da processi fluviali tardivi. Infine, un esteso deposito di mantello, plausibilmente di origine erosiva, copre l’unità argillosa e i depositi deltizi. La probabilità di atterrare su questa unità argillosa è alta, e la probabilità di atterrare abbastanza vicino da guidare verso un’esposizione di argilla è ancora più alta.